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L'evoluzione della specie: il sublimatore di GuidoVatta

dott. Marco Fragiacomo Dirigente scolastico dell'I.S.I.S. "G. Brignoli
Sublimatore Vatta
 
Sublimatore Vatta 2
Guido Vatta apicoltore iscritto al Consorzio di Gorizia
è un apicoltore iscritto al Consorzio di Gorizia che non si accontenta di ricevere informazioni passivamente ma elabora le idee per trovare nuove soluzioni, in questo caso per migliorare il funzionamento del sublimatore sloveno presentato in altre pagine del sito.
 

Guido Vatta ha pensato di autocostruirsi il sublimatore introducendo alcune modifiche e perfezionamenti che possono rendere la somministrazione dell'acido ossalico più sicura ed efficace, come si potrà capire nel corso di questa breve presentazione. Le foto sono state eseguite dal sottoscritto durante un pomeriggio di dicembre 2006 e costituiscono il resoconto di alcune prove fatte con due modelli di sublimatori autocostruiti.

Sublimatore Vatta 3
 
Sublimatore Vatta 4
Quali sono le modifiche introdotte da Guido nel primo sublimatore autocostruito rispetto al sublimatore originale? Sostanzialmente sono quattro: 1) il posizionamento del termostato solidamente avvitato nella parte inferiore del fornelletto; 2) l'utilizzo di una piccola lampadina al neon che permette di capire quando si arriva alla temperatura giusta per la sublimazione dell'ossalico; 3) la saldatura di una cerniera che rende molto sicura la chiusura con il coperchio, grazie anche ad un fermo che lascia libere le mani; 4) la saldatura di un tubetto di rame DIRITTO e non curvo come nel sublimatore originale. Si capirà poi perchè ciò è utile.
 
Il coperchietto è stato realizzato al tornio in teflon. E' senz'altro meglio utilizzare la bachelite (come nel sublimatore originale). Guido non l'ha trovata e ha così ripiegato su questo materiale che, comunque, permette un buon funzionamento del sistema. La chiusura è perfetta, migliore rispetto al sublimatore sloveno, grazie alla precisa unione tra coperchio e fornelletto.
Sublimatore Vatta 5
 
Sublimatore Vatta 6
In un secondo sublimatore realizzato da Guido si nota la voluminosa scatoletta che contiene il termostato.
 
La costruzione è analoga al precedente. Il termostato ha la possibilità di regolazione esterna della temperatura della resistenza e perciò del fornelletto in cui avviene la sublimazione dell'ossalico. In questo modo si possono raggiungere i migliori risultati.
Sublimatore Vatta 7
 
Sublimatore Vatta 8
Altri particolari del secondo tipo di sublimatore. Le resistenze bronzate utilizzate sono un prodotto industriale usato per gli ugelli che estrudono materie plastiche. Esse costano circa € 30,00 l'una.
 
Per vedere i sublimatori all'opera Guido Vatta ha utilizzato un'arnia da osservazione vuota costruita in plexiglass. Si noti il foro di circa 8 mm utilizzato per introdurre il tubetto del sublimatore. Il foro è praticato nella parte posteriore del coprifavo.
Sublimatore Vatta 9
 
Sublimatore Vatta 10
Si noti come si può utilizzare il sublimatore inserendo il tubetto nel coprifavo girato: l'apicoltore può stare nella parte posteriore dell'arnia e, grazie al sistema di chiusura del coperchietto, può allontanarsi dall'alveare durante il trattamento con grande vantaggio per la sicurezza.
  Si opera in questo modo: si mette l'ossalico nel coperchietto (2 gr circa) e lo si unisce con il fornelletto. Il sublimatore si presenta girato. Quando la lampadina si spegne, indicando il raggiungimento della giusta temperatura, si capovolge il sublimatore e l'ossalico cade nel fornelletto. La foto indica la posizione prima del capovolgimento.
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Sublimatore Vatta 12
L'ossalico sublima rapidamente e inizialmente riempie la camera che si forma tra telaini e il coprivavo girato, poi, come una nevicata, scende e si diffonde in tutta l'arnia.   Si noti come l'interno dell'arnia sia saturo di vapori di ossalico diidrato (perciò c'è anche del vapore acqueo). Si può immaginare l'effetto che si avrebbe con le api dentro e cioè una notevole uniformità di distribuzione dell'acido.
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Sublimatore Vatta 14
Non ho resistito all'idea di aprire l'arnia poco dopo la sublimazione. Si può notare nella foto la nube di ossalico, piuttosto persistente. Per fare la foto mi sono dotato di maschera integrale con filtro universale (vedi altre pagine del sito) perchè i vapori sono molto irritanti.
  Una foto dei telaini dopo qualche minuto. Essi si presentavano ricoperti da una miriade di cristallini di ossalico.
Sublimatore Vatta 15
 
Sublimatore Vatta 16
Prova dito!   L'aspetto dell'ossalico ricristallizzato. E' facile immaginare l'effetto di questa polverina, ricoprente le api, sulle varroe.

Conclusioni: i sublimatori autocostruiti da Guido Vatta presentano interessanti modifiche rispetto l'originale. La modalità di somministrazione dall'alto attraverso il piccolo foro del coprifavo permette di eseguire dei trattamenti molto efficaci e in sicurezza perchè l'apicoltore può allontanarsi dall'alveare mentre avviene la sublimazione. A mio modesto avviso, dopo aver visto la modalità di funzionamento dei sublimatori di Guido, ritengo questo il miglior modo di somministrazione dell'acido ossalico. Nella pagina tecnica si possono vedere i risultati del trattamento con ossalico sublimato mediante questa modalità nell'apiario di Maurizio Mazzariol.

Un grande ringraziamento a Guido Vatta per il lavoro svolto.